Archivio Belgiojoso

La famiglia Barbiano di Belgiojoso d’Este

Archivio BelgiojosoLe radici della famiglia Barbiano di Belgiojoso d’Este sono assai antiche e, come spesso accade, affondano nella leggenda. Se addirittura si menziona, talvolta, la discendenza dal cavaliere Vestro, traditore di Giulio Cesare, è più noto il collegamento con l’immaginario nobile longobardo Everardo, figlio del re Desiderio e conte di Cunio, oltre che di Lugo e di Barbiano (poi feudo di riconoscimento), che furono davvero loro proprietà. Ciò pone la famiglia entro i confini di una lunga tradizione non solo lombarda: una famiglia “...di quelle che dispiegarono una persistenza prodigiosa in un ideale belligero, quale non si riscontra nelle casate dis angue più anticamente milanese” (F. CALVI, Storia e genealogia…, Tav. I.). Altri personaggi di genealogia eroica e fantasiosa sarebbero stati compresi tra le fila dei Cunio. Ai fini della ricostruzione storica, non è noto da quando i conti possedettero, in effetti, altri feudi come Zagonara, Bagnacavallo, Donigallia, Fusignano, Castel Bolognese, in più ai sopracitati. Le testimonianze sulla famiglia diventano più attendibili dal XII secolo, ai tempi in cui costoro si trovarono avversi a Faenza e alla Lega Lombarda, con identificazioni sicure di alcuni protagonisti quali i condottieri Rainiero e Guido di Cunio. Nel Canto XIV del Purgatorio i Cunio si guadagnano persino una menzione, benché infelice, tra i “Romagnuoli tornati in bastardi”:

Ben fa Bagnacaval, che non rifiglia; 
e mal fa Castrocaro, e peggio Conio 
che di figliar tai conti più s'impiglia.
(Dante Alighieri, Purgatorio, Canto XIV, 115-117).

Dal principio del XIV secolo i Cunio si fissarono a Barbiano, con una nuova rocca, finita distrutta nell’anno 1409. Lì nacque intorno al 1348 Alberico da Barbiano, il Grande, celebrato per secoli come vero capostipite della famiglia. Egli fu al servizio dei Visconti nel 1372 e spinse le sorti dei Barbiano sino a quando, dopo la sua morte, la dinastia venne insignita del titolo comitale di Belgioioso, stabilendosi in Lombardia e raggiungendo la più grande fortuna. Alberico il Grande fu un condottiero intrepido e abile comandante, e a lui si riferiscono alcune innovazioni brillanti nell’arte della guerra. Dal figlio di lui e Beatrice da Polenta dei signori di Ravenna nacque nel 1411 un altro Alberico, che, come detto, ottenne nel 1431 il feudo di Belgioioso. Soltanto dal 1495, ai tempi della Battaglia di Fornovo, la famiglia potè fregiarsi del nome Belgioioso, concludendo la secolare mutazione dai Cunio ai Barbiano di Belgiojoso.

Tra le vicende cinquecentesche del casato occorre citare almeno il matrimonio tra Lodovico IV Barbiano di Belgiojoso e Barbara Trivulzio, discendente del Magno Gian Giacomo; questa unione consegnò ai Belgiojoso notevoli nuove ricchezze. Figli di Lodovico furono Alberico V, capostipite della linea principesca dei Belgioioso d'Este e Galeotto (morto nel 1626), di quella comitale.

Nipote di Alberico fu Antonio (1639-1799), con cui si aprono gli avvenimenti settecenteschi della famiglia. Antonio fu consigliere intimo dell’Imperatore, cavaliere del Toson d'Oro nel 1763. Con diploma imperiale del 5 agosto 1769 venne infine creato principe del Sacro Romano Impero e di Belgioioso, con diritto di battere moneta: da questo evento derivano i rari zecchini in oro e gli scudi in argento col suo profilo. Antonio e i suoi discendenti, vedansi i figli Ludovico e Alberico, furono committenti d’arte e arricchirono le collezioni e i palazzi di famiglia. Per le nozze contratte fra Alberico XII (1725 - 1813) e Anna Ricciarda d'Este (1735 - 1777), la famiglia s'imparentò con la casa ducale di Modena e ne assunse per i discendenti il cognome.

Bibliografia
F. CALVI, Storia e genealogia delle famiglie Barbiano e Belgiojoso, in Famiglie notabili milanesi. Cenni storici e genealogici raccolti da F. BAGATTI-VALSECCHI, F. CALVI, L.A. CASATI, D. MUONI, L. PULLÉ, Milano 1875, I.
G. PITTONIO, Famigli nobili di Milano raccolte e manoscritte nella prima metà del XVIII secolo, Rapallo 1993, I.
V. SPRETI, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano 1932.
D.E. ZANETTI, La demografia del patriziato milanese nei secoli XVII, XVIII, XIX, Pavia 1972.

Fondo documentario

L’Archivio Primogeniale Barbiano di Belgioioso è un complesso documentale che va dal sec. XIII al sec. XIX e consiste di circa 800 unità archivistiche (pacchi, cartelle, buste, registri, copialettere, quaderni, ecc.) suddivise in: Eredità principe Alberico (faldoni 473); Eredità conte Ludovico (faldoni 199); Eredità principessa Anna Ricciarda d’Este (faldoni 92). Tale divisione corrisponde alle norme di ripartizione ereditaria sancite dall’istromento divisionale 11 luglio 1831 firmato da Giuseppe Grancini. Non esistono strumenti di corredo poiché il fondo non ha avuto un riordino in date recenti, tuttavia è in buono stato conservativo e di ordinamento; negli anni ’40 e ’50 dell’800 sono stati estrapolati i fascicoli dell’eredità di Carlo Rinaldo finita nel cosiddetto Piede B sezione d’archivio successivamente dislocata. Nel 1941 don Annibale Brivio Sforza e Donna Marianna Brivio dei principi Trivulzio cedettero all'Archivio di Stato di Milano la corrispondenza politico-diplomatico-militare del Conte Tenente Maresciallo Lodovico Barbiano di Belgioioso, ministro plenipotenziario imperiale presso le Corti di Inghilterra e di Svezia e nei Paesi Bassi austriaci (1750-1789), (contenuta in 46 grosse cartelle e distinta in 150 fascicoli. Oggi risulta dispersa.

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