La famiglia Brivio Sforza
L’origine germanica della famiglia, che gli antichi genealogisti affermano provenire da Brunswick, sarebbe confermata dal nome Todesco o Todeschino ricorrente nelle prime generazioni e dal motto “ALSO-FEST-VOR-GOTT” che figura in antichi affreschi. I moderni genealogisti sono concordi nel far discendere la casata dai signori di Airuno viceconti di Bergamo, che si intitolarono signori di Brivio.
Capostipite riconosciuto è Ambrogio, proprietario di beni in Zivico che Ottone Visconti nel 1277 includeva nell’elenco delle più importanti schiatte milanesi con diritto di ammissione al canonicato della metropolitana. Sotto Lodovico il Moro, la famiglia Brivio ebbe cariche cospicue, così come nel periodo spagnolo. Sforza, figlio di Dionigi (1530-1612), fu commissario dell'esercito, ambasciatore presso il pontefice e presso il re cattolico. Galeazzo divenne generale degli Umiliati nell'anno 1599 e Giovanni Battista vescovo di Cremona nel 1610. Nel 1627, i Brivio ottennero da Filippo IV d’Asburgo, col feudo, anche il titolo di marchese di Santa Maria in Prato.
Nel 1807 il marchese Cesare (1750-1827) in qualità di propodestà della città di Milano la rappresentava nella solenne cerimonia del 14 ottobre di quell'anno per la collocazione della prima pietra dell'arco trionfale, detto del Sempione. Il nipote Giacomo (1819-1901) partecipò alla prima guerra di indipendenza, arruolandosi nell’esercito piemontese, mentre nell’età matura fu molto attivo nella promozione dell’agricoltura lombarda e membro della Società Agraria.
Protagonista delle vicende famigliari nel XX secolo fu il marchese Annibale (1892-1988). Nel 1930 venne nominato da Vittorio Emanuele III gentiluomo di corte di S.A.R. la principessa di Piemonte. Dopo il secondo conflitto mondiale fu attivo nella vita economica e culturale milanese e italiana, presidente della Banca Lombarda nel 1947, della Società Storica Lombarda dal 1968, del corpo della Nobiltà Italiana. Nel 1917 aveva sposato Marianna Trivulzio (1895-1979) e dall’unione erano nati: Giacomo, Angelina, Luigi Alberico, Maria Isabella, Giovanni Francesco e Margherita.
Bibliografia
Brivio Sforza Annibale, Notizie storico-genealogiche della famiglia, Editrice Nuovi Autori, Milano 2000.
Calvi Felice, Famiglia notabili milanesi, Vallardi, Milano 1875-1885.
Fondo documentario
Raccoglie documentazione prodotta dalla famiglia Brivio Sforza nel lungo arco di tempo che va dall’anno 1251 alla fine del secolo XX ed è costituito da diverse serie riordinate probabilmente intorno all’ultimo quarto del XIX secolo. La numerazione continua delle prime 124 buste testimonia l’esistenza di un nucleo storico al quale tra fine Ottocento e inizio Novecento aveva lavorato l’archivista Guido Colombo, estensore anche della “Rubrica Archivio Brivio Sforza”, copia conforme dell’originale che andò bruciata nell’incursione aerea del 1943. Si tratta dell’inventario delle prime 100 buste dell’Archivio Brivio Sforza. Si è poi aggiunto l’inventario delle successive 20 buste (105-124). Si presentano in ordine anche le due serie Proprietà, Eredità, Famiglie e Proprietà Atti. La serie Miscellanea Brivio Sforza conserva documentazione relativa alla famiglia Brivio Sforza raccolta e ordinata da Annibale Brivio Sforza. La serie Carteggio è stata costituita raccogliendo le buste che conservano lettere scritte o ricevute da diversi membri della famiglia Brivio Sforza, ordinate cronologicamente.